Genesis 2.0 al Trieste Science+Fiction Festival
Quali sono i limiti imposti all’uomo nella ricerca scientifica e nel suo modo di vivere sul Pianeta e qual è il prezzo da pagare se questi limiti venissero superati?
Sono le domande che rimangono impresse dopo aver visto Genesis 2.0 di Christian Frei e Maxim Arbugaev, da molti definito un thriller ambientato nella realtà, tanto intrigante quanto capace di far riflettere sui risvolti etici delle nuove frontiere della biologia sintetica, capace di trasformare l’uomo in Creatore.
Vincitore del Premio Speciale della Giuria al Sundance Film Festival 2018, in Genesis 2.0 si intrecciano, grazie all’opera dei due registi, mondi in apparenza lontani. Dai laboratori più importanti a livello internazionale dove già si lavora su sequenze di DNA, genomi e clonazioni di animali domestici, si passa ai paesaggi della tundra siberiana dove gruppi di cacciatori di avorio cercano a tutti i costi le zanne di mammut che riemergono dal permafrost per effetto dei cambiamenti climatici. Le storie si uniranno inevitabilmente quando nei laboratori svizzeri nasce l’idea di clonare il DNA di un animale estinto da tempo nelle lande desolate della Nuova Siberia, un cucciolo di mammut.
Accanto a Genesis 2.0 (proiezione Sabato 3 novembre ore 17:30 al Teatro Miela di Trieste), sono altri nove i titoli tra film e corti che compongono anche quest’anno la sezione Future Environment.